Da oltre un decennio ormai l'attenzione dell'opinione pubblica si sta sempre più polarizzando sulle tematiche ambientali in ambito edilizio. Probabilmente un po' tutti ricordano cosa successe quando si scoprì che l'amianto usato in edilizia, soprattutto per la produzione di vasche, tegole e tettoie, aveva effetti cancerogeni. Le preoccupazioni emerse da questa vicenda hanno focalizzato l'attenzione sugli effetti dei materiali utilizzati nella realizzazione delle strutture abitative, sulla salute delle persone e, in generale, sull’ecosistema circostante.
Questo è ciò di cui sostanzialmente si occupa la Bioedilizia: ambiente, salute e risparmio energetico sono i tre pilastri su cui essa si fonda. Negli ultimi anni si sente spesso parlare di Canapa e Bio Edilizia. Fortunatamente i materiali eco compatibili per la Bioedilizia sono quantitativamente aumentati e sono in costante diffusione, poichè è solo attraverso l'uso di prodotti naturali che si può garantire una maggiore salubrità del costruito.
La Canapa ad esempio, vegetale dal quale si ottiene una fibra sempre più spesso utilizzata in ambito edilizio, risulta pienamente rispondente ai principi regolatori della Bioedilizia, sia per la sua semplice coltivazione, data la sua rapida crescita, il basso consumo di acqua e i rarissimi attacchi parassitari, sia quando invece viene trasformata, poichè una volta lavorata è ottima per sostituire legno e vetro.
In una costruzione standard con telaio in legno ad esempio, di norma esisterà anche uno strato isolante, una barriera contro l’umidità, una membrana traspirante, uno strato di guaina; la canapa calce assurge già da sola a tutte queste funzioni, semplificando ed economizzando in tal modo il processo di produzione.
Non è tutto. È un materiale refrattario alle muffe (perchè riesce facilmente ad assorbire e a rilasciare acqua), allontana gli insetti, è ottimo contro gli incendi, leggero, ricco di silice, ma soprattutto, possiede un'esemplare capacità di isolare gli ambienti sia dal punto di vista termico che da quello acustico.
Un'altra importante caratteristica riguarda la maniera in cui riesce ad assorbire le emissioni di carbonio (indicato come "carbon negative"), rendendo gli ambienti in cui è applicata più salubri. Si pensi che un metro cubo di canapa calce può imprigionare fino a 108 kg di CO2.
Questo è uno dei più grandi vantaggi che possiede la Canapa e che la rende uno dei materiali più interessanti in ambito edilizio, riuscendo a canalizzare su di sè anche l'attenzione delle grandi "corporation" della chimica che cominciano ad interrogarsi sulle proprie politiche produttive e che stanno iniziando ad indirizzarsi verso la produzione di tali materiali, con una clamorosa inversione di tendenza rispetto a prima.
Cere, vernici, pannelli isolanti, intonaci, blocchi prefabbricati, pannelli isolanti e ultimamente un rivoluzionario mattone a base di canapulo, la parte legnosa dello stelo, in combinazione con un legante di calce che una volta essiccato, diventa rigido e leggero allo stesso tempo: questi i prodotti totalmente naturali e ad impatto zero che possono essere ricavati dalla Canapa e che ad oggi vengono utilizzati nel settore edile.